La Protesta dei coltivatori è arrivata nella Capitale, i trattori in colonna si sono attestati fuori città sulla Nomentana, all’altezza del civico 1111. Probabilmente entreranno a Roma giovedì 8 febbraio, ma potrebbe essere anche per venerdì 9.
(immagine di copertina dal video di AGTW)
Il corteo di protesta dovrebbe contare su circa 1.500 agricoltori. Entrando nella città capitolina cercheranno di dare minor disturbo possibile al residenti e pendolari già quotidianamente provati dalle caotiche reti stradale e dei mezzi pubblici.
Semplificando i motivi della protesta, gli agricoltori devono affrontare costi di produzione sempre più ingenti, lievitati a dismisura. Tra le voci più alte, la crescita del prezzo del gasolio.
Poi si continua con la tassa sui terreni che prima era stata tolta e ora riattivata.
Denunciano poi un’insufficiente difesa-tutela del prodotto agricolo italiano.
Alla gestione sempre più complicata per la quadratura dei conti tra costi di gestione improbabili, si aggiunge il paradosso dei divieti: per esempio il glifosato, prodotto chimico-erbicida più diffuso al mondo, non può essere usato per il grano italiano, se non in minima parte, però gli agricoltori vedono importare in Italia valanghe di grano concorrente che proviene da Canada e Stati Uniti d’America dove questa sostanza è utilizzata.
Quella attualmente presente sulla Nomentana è solo un’avanguardia. Si sono organizzati con cibo, il necessario per cuocere alla brace, per letto le auto, alcune cabine o gli stessi trattori.
Poi ci sono gli altri punti di raduno favorendo le diverse provenienze degli agricoltori e disegnare la convergenza nella Capitale per l’8 febbraio: accampamenti a Torrimpietra, Fiano Romano, Capena e a Cecchina.
Circa 300 trattori sono arrivati e stanno arrivando dalla Val di Chiana lungo la Cassia per raggiungere il punto di raduno della Nomentana. Il grosso giungerà in tempo per la manifestazione da altre parti d’Italia a cominciare da regioni centrali.
All’inizio, il 5 febbraio, erano solo in pochi, indaffarati a organizzare l’area di sosta per la permanenza dei tanti che saranno presenti per la protesta di giovedì o venerdì.
“Stiamo andando in Questura, intanto siamo arrivati con una decina di trattori e ci siamo posizionati in un campo sulla via Nomentana fuori dal Raccordo anulare – ha detto all’agenzia Adnkronos Andrea Papa, del movimento Riscatto Agricolo – ma entro stasera dovrebbero arrivare altre 300, 400 persone a bordo dei loro mezzi. Entro giovedì pomeriggio prevediamo l’arrivo di 1.500 trattori da varie regioni: Toscana, Lazio, Umbria, Molise e anche dal nord. L’idea è di manifestare venerdì a Roma con un corteo che attraverserà la città”.
Gli organizzatori della protesta vorrebbero far sfilare il corteo per il centro di Roma e davanti al Colosseo. Sono circa 200 gli agricoltori di Viterbo e dei Colli Cimini che si sono riuniti seguendo il gruppo del Cra-Comitati riuniti agricoltori.
Problemi di sicurezza renderebbero impossibile l’arrivo dei trattori nell’antico centro storico capitolino dove, invece, dovrebbero sfilare gli agricoltori senza i loro mezzi pesanti e organizzando anche un sit-in.
“Da giovedì inizierà la mobilitazione. I nostri mezzi confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e ci sarà una grande manifestazione a Roma – ha detto Danilo Calvani, uno dei leader della protesta e alla guida del movimento “Cra Agricoltori traditi” – Dobbiamo ancora stabilire i dettagli, ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori”.