Non avrei mai immaginato che la realtà del XXI secolo potesse prestarsi a un comportamento frutto di un cocktail micidiale fra ignoranza e ferocia. Violenza e omofobia, un connubio mortale, atteggiamento spesso sposato da giovani anche per emulare fatti di cronaca, per essere più social, più assurdamente presenti online. Stupisce particolarmente che certi atteggiamenti abbiano avuto luogo a Roma.

Solo chi è affetto da decrepito oscurantismo può giustificare certi comportamenti di oggi. Incredibile che si debba ribadire come cultura è libertà.
Adesso i dubbi sono d’obbligo. Stiamo entrando in un’epoca in cui qualsivoglia differenza/diversità debba essere sacrificata sull’altare dell’omologazione, quella che massacra ogni libera espressione di vita?
Omologazione scelta da chi?

In tanti abbiamo conosciuto la Città Eterna come centro di culture convergenti e fuse, di storia e storie, fattori che hanno favorito l’accoglienza, l’ascolto, il confronto.
Il carattere della gente ha fatto di Roma una città aperta e solare. Molti invece oggi assaporano un distillato di superficialità e di idiozia.
Il risultato? Non sono mancate aggressioni omofobe, come è accaduto anche a Genova, a Milano e a Torino.

Cos’è successo a Roma e all’Italia?

Brevissimo accenno sulla cronistoria omofobica capitolina più recente.

Al quartiere la Rustica alcuni condomini hanno calpestato ogni ragionevolezza, decoro e ogni senso di civiltà.
Se la sono presa contro due cinquantenni romani che abitano nel loro palazzo, Marco e Andrea, coppia unita civilmente da anni. I due sono stati continuamente insultati, frasi urlate, “Bastardi, siete degli animali, siete malati. Spiate le nostre bambine, pedofili. Andate via dal palazzo, schifosi”.
Un assurdo cortocircuito mentale che serve solo per insultare, calpestare, minacciare.

Quello stesso branco di condomini ha pure avuto l’idea di prendere alcuni stracci bagnandoli con acido e varechina appendendoli sulle recinzioni del giardino dei due uomini.
Si sono sprigionate esalazioni terribili. L’intento era quello di forzare la coppia affinché lasciassero il condominio.

Per fortuna Andrea e Marco sono spalleggiati da altri che abitano nel loro stesso palazzo e non hanno ceduto. Hanno denunciato i condomini molesti-insultanti aggiungendo i referti medici sulle infiammazioni dell’apparato respiratorio causate da quei panni zuppi d’acido.

Non si può fare vincere l’odio.

Stiamo tornando al fascismo mussoliniano e al nazismo come mono visioni assolutiste?
Dobbiamo aspettarci questo?

Occorre una forte reazione che colpisca invettive e violenza. I questori, i prefetti, i carabinieri, la polizia, i magistrati e poi politici locali, sindaci, presidenti di regione, parlamentari, tutti dovrebbero fare quadrato.

Bisogna bloccare la trasformazione del nostro Paese in una congrega di bestie decerebrate.

Per ricordare un altro episodio, a Roma lo scorso capodanno, nel quartiere Pigneto, un gruppo violento ha aggredito una coppia gay.

I picchiatori erano tutti fra i 16 e i 19 anni.

Sputi, insulti omofobi, pugni, calci contro una coppia omosessuale. Matteo e Stephano stavano passando per strada tenendosi per mano. Sarebbe stata questa la colpa dei due inoffensivi giovani?
Gli aggressori hanno deciso di sì.
Fra i picchiatori anche delle ragazze.

Un assalto violento, un quarto d’ora di botte e calci su via Gabrino Fondulo in un orario normale piuttosto popolato, alle 21,30 del 31 gennaio. Tutti stavano andando in casa di amici e parenti o in locali per il cenone e per iniziare i festeggiamenti di fine anno.

Quei giovinastri hanno iniziato a urlare da un balcone, “froci di merda!”, “frocio col cappello!” e poi “andiamogli a menà!”. Dopo queste minacce e altri insulti rabbiosi, i criminali sono scesi correndo sulla strada per picchiare Matteo e Stephano.

Gli aggressori in gruppo si saranno sentiti più maschi pestando quei due ragazzi?

L’unica risposta possibile è che si sono dimostrati semplicemente codardi e violenti.

Un altro episodio?
Quello avvenuto a Trastevere.

Viale Glorioso il 4 gennaio tra le ore 22 e le 23 nel centrale quartiere romano. In dieci hanno aggredito un’altra una coppia gay.
Ragazzi che picchiano per disprezzo, per divertimento delle persone diverse da loro.
In questo caso l’obiettivo era massacrare due omosessuali.

Questi criminali decerebrati dovrebbero farsi i fatti loro invece di pestare una coppia o persone. Dovrebbero frequentare una lezione di vera educazione civica, imparare scontando la giusta pena nel caso passassero a parole e ad azioni violente.

Dopo questi fatti però la reazione positiva della gente c’è stata. Pochi giorni dopo in tantissimi hanno riempito piazza Malatesta urlando e chiedendo di fermare le aggressioni omofobe. Nell’assembramento non solo omosessuali, ma amici e famiglie, gente senza alcuna distinzione di sorta.

La morale è chiara. Tutti chiedono forti reazioni istituzionali che pongano fine a questa assurda tendenza criminale.

A livello nazionale non è stata mai approvata un’apposita legge che colpisca questi fenomeni di aggressione. La proposta presentata, quella della Legge Zan, estendeva la legge Mancino sui reati di razzismo comprendendo pene anche per chi istiga alla violenza omofobica.
Purtroppo il documento fu prima accolto tiepidamente dal Parlamento, approvato solo alla Camera, poi affondato.
Fu la Lega a essere la prima e più ostile forza politica contro l’approvazione del provvedimento. Insieme a lei il centrodestra. Fu un iter lungo e difficile.
A fine ottobre 2021 la proposta Zan fu praticamente bocciata in Senato, osteggiata da 154 voti che votarono a favore della cosiddetta tagliola che bloccava l’esame del ddl (lo fecero pure alcuni senatori di partiti che avrebbero dovuto sostenere il documento), 131 contrari allo stop (volevano esaminare i vari punti e votare il dispositivo di legge) e 2 astenuti.

Un chiaro esempio delle ambigue manovre nei palazzi del Parlamento e di inciviltà fra le forze politiche.

Viene da chiedersi come fare a salvare questo Paese.

Di Giuseppe Grifeo

Giornalista professionista, nato e maturato terrone, avi terroni, vivente e scrivente... Passione per l'astronomia, l'egittologia, la storia, quella antica e medievale in particolare, le leggende, l'enogastronomia e la mia Sicilia. Nato per curiosare, indagare, ficcare il naso, ma con discrezione, elegantemente

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