È una di quelle situazioni che non cambiano mai, una delle tendopoli eterne di Roma o meglio, nel centro della Città Eterna, vicino alla Stazione Termini in direzione della Biblioteca Centrale. Senzatetto, gente in difficoltà, immigrati che vivono in tende a ridosso delle antiche mura di Roma mentre, dall’altra parte di quella grande e storica parete, esplode la vita notturna di San Lorenzo, all’inizio della via Tiburtina.
La situazione ormai è incancrenita nei ricordi di moltissimi romani e di viaggiatori che passano da lì tornando dalle vie più centrali da San Giovanni o dal Colosseo, oppure perché diretti alla maggiore stazione ferroviaria di Roma.
Proprio questo lunedì mattina la situazione si è ripetuta alle 8 con l’ennesima operazione di “pulizia”.
La Polizia locale di Roma Capitale ha utilizzato decine di agenti dell’Unità SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e del I Gruppo Centro per uno dei consueti duplici intervento mirati al ripristino del decoro in due importanti aree nella zona circostante la stazione Termini.
Come la Polizia urbana di Roma sottolinea, la stessa area è stata “oggetto già in precedenza di diverse operazioni anti degrado“.
Oggi tutto si è svolto con la collaborazione del personale appartenente al Commissariato Viminale della Polizia di Stato.
Tra le persone trovate nell’accampamento, quelli che vengono definiti come 19 occupanti, prevalentemente di origine africana, nove dei quali senza documenti, quindi sottoposti ai normali controlli previsti per casi del genere.
“Nei confronti delle persone presenti, di età compresa tra i 30 e i 45 anni, sono state attivate le consuete procedure di assistenza – sottolinea la Polizia di Roma Capitale – da parte della Sala Operativa Sociale, presente unitamente a personale di Ama, del Dipartimento SIMU e dell’Ufficio Speciale Decoro Urbano di Roma Capitale. Ultimate le opere di pulizia, saranno avviati i lavori delle ditte incaricate, per mettere in sicurezza le aree e scongiurare ulteriori occupazioni abusive”.
La domanda sorge spontanea: come possono essere messe “in sicurezza” le aree per non farle più occupare, visto che la cosa va avanti da oltre vent’anni?
In più, una città come Roma, con strutture anche molto grandi in perenne abbandono, città che è Capitale della Cristianità, come mai non riesce ad organizzarsi per più efficienti strutture di cura e di ricovero?