Lavoravano tranquillamente su un terreno di loro proprietà a Segni, in provincia di Roma. Che tipo di lavoro? Riciclaggio di auto rubate… per tradizione di famiglia. Proprio così.
In manette sono finiti un 63enne e un 42enne, suo figlio, tutti e due di Segni: entrambi sono gravemente indiziati del reato di riciclaggio in concorso.
Le auto ritrovate o meglio, i loro pezzi, mettono in evidenza che a essere rubate e riciclate non erano solo grandi modelli di marchi costosi, ma di ogni tipo, delle più diverse case automobilistiche. I veicoli venivano sezionati per ostacolare la loro identificazione come mezzi rubati rivendendoli poi in sezioni destinate a ricambisti, meccanici, carrozzieri.
Se vi avessero fregato l’auto in questo 2024, chissà che non sia finita nelle mani di questi personaggi?
Ora potrete immaginare lo spettacolo che hanno visto i carabinieri del nucleo Radiomobile del Norm di Colleferro quando, dopo diverse indagini, sono arrivati in questa proprietà nel distretto comunale di Segni.
I militari hanno trovato i due mentre stavano sezionando un’autovettura rubata e lo stavano facendo con un frullino elettrico e una fiamma ossidrica collegata a una bombola di acetilene.
Ma i carabinieri hanno continuato a cercare nell’area trovando altre dieci autovetture già smontate. C’erano i pezzi di 3 BMW e poi Audi, Mercedes, Volkswagen, Renault, Kia, Seat, Hyundai, tutte rubate in abitazioni o nelle loro pertinenze come garage o posti auto, rubate tra maggio e giugno di quest’anno in tutta la Provincia di Roma.
A conclusione, i militari hanno identificato altre due persone, un 45enne e una 37enne, residenti in provincia di Frosinone, che probabilmente aiutavano gli arrestati durante le operazioni di sezionamento e smontaggio delle autovetture rubate. La posizione di questi ultimi due è al vaglio della Procura della Repubblica di Velletri.
Il 63enne e il figlio 42enne sono stati rinchiusi nel carcere di Velletri.