Centralissima stazione della metropolitana di Roma, non ci si aspetterebbe mai di assistere a pura violenza, allo scontro fisico totale. Eppure è accaduto alla fermata Barberini. Una violenta zuffa scoppiata tra due gruppi di sudamericani con il coinvolgimento di qualche borseggiatore. In totale una ventina di persone a picchiarsi. (Immagine d’apertura Fotogramma/Ipa-Adnkronos)

La realtà romana, come quella di Milano, sta sforando nell’ingovernabilità.

Tutto è avvenuto sabato 13 giugno. La rissa è scoppiata poco prima delle ore 20. I due gruppi di sudamericani che comprendevano alcuni borseggiatori si sono fronteggiati con violenza.

Ma perché la zuffa?

Un turista avrebbe reagito a un tentativo di fregargli il portafogli. Conseguenza? I borseggiatori gli si sono scagliati contro accerchiandolo. In quel momento è arrivata la seconda banda ed è scoppiato il parapiglia con lo scontro fisico fra i due gruppi.

Panico tra i passeggeri che si sono rintanati in alcuni angoli dei vagoni o fuggiti nelle banchine.

I criminali hanno continuato a darsele nel treno e poi sui moli della stazione Barberini.

Prima dell’arrivo della polizia le bande si sono dileguate, ma gli agenti ne hanno identificati alcuni grazie alle immagini dei sistemi di vigilanza.

I poliziotti hanno fatto uscire i viaggiatori in modo da metterli al sicuro.

Dall’inizio della rissa il servizio di trasporto pubblico è ripreso dopo oltre 30 minuti.

Alla fine la polizia ha arrestato per rissa cinque persone, denunciate pure per interruzione di pubblico servizio. Per gli stessi reati sono stati denunciati anche tre minori.

In particolare le manette sono servite per un 40enne colombiano, per un peruviano di 24 anni, per uno di 25 anni, poi per un cubano di 23 e per un egiziano di 19 anni. I minori denunciati? Un albanese di 17 anni e due egiziani di 16 anni.

Di Giuseppe Grifeo

Giornalista professionista, nato e maturato terrone, avi terroni, vivente e scrivente... Passione per l'astronomia, l'egittologia, la storia, quella antica e medievale in particolare, le leggende, l'enogastronomia e la mia Sicilia. Nato per curiosare, indagare, ficcare il naso, ma con discrezione, elegantemente

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