di Maurizio Ceccaioni
L’ambiente è quello dei Castelli Romani, a due passi dalla Capitale. Nel verde più assoluto c’è un luogo che non ti aspetteresti di trovare venendo da una città frenetica e dispersiva come Roma. Si tratta del Centro di Archeologia Sperimentale “Archeoparco Vulcano“ e delle strutture associate, dove si svolgono attività all’aperto praticabili da tutti, ma principalmente indirizzate alle scolaresche di ogni ordine e grado e alle famiglie.
Un posto con un habitat naturale di tutto rispetto, dove s’insegna a grandi e bambini l’arte della vita di ieri, per vivere meglio quella di oggi. Se poi entrano in campo un’associazione di genitori e 23 ragazzi tra i 10 e i 13 anni desiderosi di capire come vivere con pochi mezzi e le risorse della natura, non resta che rivolgersi a Michele Lupoli, direttore dell’Archeoparco Vulcano, affiancato dalla co-direttrice Francesca Romana Cartuccia.
Il progetto educativo che va dal 7 al 13 luglio, è stato ideato assieme all’Associazione Assogenitori di Labico (Rm) e non è di poco spessore sociale. Il tutto si svolge nel Centro di Archeologia Sperimentale “Archeoparco Vulcano presso Rocca Priora e l’intento è quello di dare un diverso senso della vita a questi 23 ragazzi labicani, facendoli vivere assieme per una settimana e isolati dalla “civiltà”, immersi nella natura e senza i loro smartphone. Nuove future generazioni d’italiani a cui far apprendere i primi rudimenti della vita, a cominciare da quella degli uomini delle caverne fino alle esperienze educative più impegnative, allo scopo ultimo d’insegnare loro a cavarsela da soli in situazioni di emergenza.
A questo penserà principalmente un professionista del settore come Michele Lupoli , esperto e appassionato deus ex machina del Centro, che farà vivere ai ragazzi un’esperienza outdoor che diventerà parte integrante della loro formazione individuale e la ricorderanno per sempre.
Michele Lupoli è istruttore di tecniche di sopravvivenza dal 1990, guida ambientale escursionistica Aigae (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) dal 199 e responsabile nazionale del settore Outdoor dell’Associazione di Promozione Sociale Opes Italia. Dal 2002 si è specializzato come operatore in Archeologia Sperimentale e tecnologie litiche, che in paletnologia significa la realizzazione degli oggetti di pietra fatti dall’uomo, e molto altro ancora.
Sarà un’esperienza unica e fuori dagli schemi, perché in questa settimana i ragazzi dovranno imparare a “sopravvivere” tra le risorse naturali e quelle che verranno loro date dall’organizzazione; a metà strada tra la vita nell’età della pietra e quella nei boschi di cui la zona dei Castelli Romani abbonda. Ma non saranno sicuramente soli con sé stessi, perché a seguirli passo dopo passo ci saranno gli altri operatori e le operatrici del parco.
Le attività che i partecipanti andranno a scoprire e ad affrontare saranno diverse e numerose, a cominciare dal montaggio di una tenda indiana (Tepee), alle tecniche di accensione del fuoco con metodi primitivi; dal cucinare sulle pietre arroventate a modellare e poi cuocere oggetti in argilla; imparare a tingere le lane con i colori naturali all’intaglio del legno. Ma anche imparare ad usare un arco, fare giochi di equilibrio, apprendere le tecniche di arrampicata sugli alberi e molto altro ancora. Ad esempio, l’uso della tecnica dello storytelling, per imparare a comunicare con gli altri anche attraverso il proprio vissuto umano, come nel cerchio dell’avventura e dei racconti narrati che, se poi lo si fa sotto un cielo stellato, allora viene sicuramente meglio. Ovviamente non mancheranno momenti di educazione ambientale, di chiacchierate serali, di meditazione e yoga.
Il principale obiettivo dell’esperienza sarà quello di riavvicinare i ragazzi ad un mondo naturale e ad uno stile di vita semplice, eco e green, ma soprattutto, in sintonia con chi abbiamo attorno e accanto, un insegnamento che solo la natura è in grado di darci.
Si è detto che i ragazzi non avranno con sé i loro smartphone, ma non saranno totalmente isolati dal loro mondo esterno, perché durante la giornata e a orari prestabiliti, ci saranno sempre dei collegamenti sui principali social per farli mettere in contatto con la loro cerchia di amicizie e dar modo di far conoscere le esperienze che stanno vivendo. Le pagine social di queste dirette esperienziali saranno pubblicate anche sul sito dell’Archeoparco Vulcano.
Per info e contatti: www.vulcano-archeopark.it/contact-us
L’iniziativa è stata resa possibile grazie a un contributo del Comune di Labico, Area III – Assessorato ai Servizi sociali, Politiche giovanili e Pubblica istruzione – per abbattere i costi di iscrizione, nell’ambito della coprogettazione “Avrai” per i servizi all’infanzia e all’adolescenza, guidata dalla cooperativa il Kelograno.
Le immagini sono state fornite dal Centro di Archeologia Sperimentale-Archeoparco Didattico “Vulcano”