Non è uno spettacolo nuovo. Passo a scrivere questo articolo in prima persona, atipico per un pezzo di cronaca, ma su questo argomento ricordo la pubblicazione di numerosi interventi dall’anno 2000 raccontando il degrado che domina attorno alla Stazione Termini di Roma, la raccolta di tende, giacigli di fortuna e, purtroppo, di sfruttamento. A cominciare da un gruppo Rom che anni fa taglieggiava i senzatetto: per dormire su due mattonelle gli sfortunati dovevano pagare 10 euro a notte agli sfruttatori.
Allo scalo ferroviario della Capitale questa situazione di degrado si ripete da che ho memoria: un male che sembra incurabile.
Adesso i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini, con la collaborazione delle unità antidegrado del Comune di Roma Capitale, hanno concluso una nuova operazione per lo sgombero di bivacchi e giacigli di fortuna in piazza dei Cinquecento davanti alla pensilina di accesso alla fermata della metropolitana. Azione che è stata estesa su tutta la piazza, dai parcheggi della Stazione fino ai giardini Einaudi.
Per agevolare lo sgombero, la pulizia e l’igienizzazione dei punti che sono stati al centro dell’operazione, sono intervenuti anche addetti dell’AMA.
Come capita ogni volta, l’unità Assistenza Emarginati di Roma Capitale ha offerto alle persone sgomberate – in questo caso nove, oltretutto per la prima volta censite come stanziali nella piazza -, l’accoglienza in strutture dedicate.
Come avviene spesso, tutti hanno rifiutato l’offerta.