Sporcizia. Basta solo questa parola per evocare visioni diversissime di Roma, sempre deprimenti, dal centro alla periferia. Non è mai esistito organismo cittadino che sia riuscito a dare una parvenza di decoro alla metropoli capitolina. È un problema persistente con picchi molto gravi durante gli ultimi 25 anni: va a ondate, ma l’immagine è sempre stata quella di una città sporca e depressa. Sembra che dal Campidoglio non riescano mai a trovare una soluzione definitiva.
Questa volta è bastato dare un’occhiata a una zona centrale, nei rioni Monti-Esquilino del centro storico, I Municipio, scegliendo via Giovanni Lanza, via Cavour e via Urbana come direttrici principali senza tralasciare le strade vicine. Osservazione fatta in un lasso di tempo di circa 30 giorni, da luglio al 13 agosto.
Immagini qui sopra, da sinistra a destra e dall’alto in basso: tutto da via Giovanni Lanza.
Una strada come via Cavour, di maggior traffico sia pedonale che di auto, sembra essere stata trattata meglio, forse nel tentativo di dare un’apparenza di città più seguita.
Le altre vie vengono spesso trascurate da coloro che devono mantenere pulite le strade e le parti comuni. Oltretutto si sa che la zona è più attraversata da turisti e da frequentatori di ristoranti e ritrovi. Occorrerebbe uno deciso sforzo in più. Comunque non è ammissibile la mancanza della raccolta rifiuti nel fine settimana: vorrei capire in quali altre capitali europee avviene una cosa del genere.
Esiste poi un problema funzionale su via Cavour: per non ingombrare con i grandi cassonetti dei rifiuti, chi gestisce la raccolta della spazzatura li ha sostituiti con contenitori più piccoli e numerosi dove i cittadini devono buttare i loro scarti dopo opportuna differenziazione.
Purtroppo però il servizio AMA non funziona nel fine settimana e automaticamente i contenitori vengono fatti sparire. Come a dire, “in questi giorni non dovete gettare e per evitare che lo facciate, vi sequestriamo i contenitori“.
Avviene, per esempio, su via Dei Quattro Cantoni, a pochi metri da via Cavour dove quasi una decina di piccoli secchioni è sempre lì, a disposizione di coloro che abitano nel palazzi circostanti… disponibilità eliminata nel fine settimana.
La gente dovrebbe ingoiare la spazzatura perché l’AMA e il suo servizio (peraltro molto costoso come tassa cittadina sui rifiuti solidi urbani) osservano la settimana corta andando in pausa sesto e settimo giorno soprattutto.
Questa situazione fa proprio ridere. Inaccettabile per una città moderna, per una capitale ancora di più.
Rifiuti “stagionati” e sporcizia anche a via Tor de’ Conti, soprattutto a ridosso della confluenza con via Cavour e via dei Fori Imperiali/largo Corrado Ricci.
Immagini qui sopra, da sinistra a destra e dall’alto in basso: via Giovanni Lanza e dall’incrocio via Cavour-via Lanza.
Sullo sporco diffuso, basta girare su via Giovanni Lanza, il problema è vecchissimo. Vi si trovano pure rifiuti ad altissima stagionatura: stanno per terra da tempo immemorabile.
È vero, c’è l’apporto dei soliti balordi incivili che buttano di tutto a terra, anche negli spazi con gli attacchi per le manichette antincendio (ormai totalmente esposti e senza sportello), sulle aiuole e attorno ai tronchi degli alberi, lungo i marciapiedi, sulle aiuole dominate da vegetazione asfittica, rinsecchita e in abbandono durante tutte le stagioni dell’anno.
A occhio nudo è evidente dove pattume, rami, foglie secche e rifiuti di varia natura sono lasciati a marcire da mesi, se non da almeno un anno.
Non c’è ramazza che abbia messo in pericolo quell’orrida composizione di scarti.
Fine settimana critico anche lungo via Urbana, piazza della Suburra, via Leonina dove i sacchetti si accumulano spesso. Oppure su via della Madonna ai Monti e ancora su via dei Quattro Cantoni da via Paolina a via Lanza.
Persino persiane tolte vie dalle finestre e mollate sulla parte esterna e scale della fermata Metropolitana “Cavour”: restano lì, anche lungo le scale utilizzate dai pedoni e nessuno le porta via. Occorre una dispensa papale per toglierle?
Immagini qui sopra, da sinistra a destra e dall’alto in basso: Metropolitana Fermata Cavour, l’eterno cantiere-non cantiere su via Sforza accanto all’immissione su via Cavour (sanpietrini rivoltati e ferri arrugginiti per uno sbarramento area pericolosa crollato da mesi). Infine uno spettacolo indegno e ripetitivo su via Quattro Cantoni.
Fa inorridire l’idea concretizzata di centro storico romano/italico.
Quella che presentiamo ai turisti, a chi viene a visitare la città.
Quella che, senza decenza, facciamo vivere a chi in queste strade abita e lavora.