Era aprile del 2012 quando con alcuni colleghi iniziammo a lavorare per dare forma al “Di Roma”, testata che stavamo registrando al Tribunale… di Roma. Ci dedicammo a questa nuova avventura, forti delle reciproche esperienze che erano nate, cresciute e si erano consolidate nel corso di parecchi anni grazie a differenti esperienze giornalistiche.
Arrivammo a questa decisione dopo alcuni mesi di riflessione, confronto e progettazione.
A parte me, nel gruppo c’erano Luciana Miocchi, Concetta Di Lunardo, Alessandro Pino, Maurizio Ceccaioni, Rosalba Totaro, Raffaella Paolessi, Natascia Grbic e tanti altri, compresi coloro che scrissero per queste pagine per periodi più brevi o professionisti e giornalisti che hanno arricchito il nostro spazio con alcuni loro approfondimenti.
Quindi, Mauro Valentini, giornalista, noto per i suoi volumi sui casi più spinosi e/o irrisolti della cronaca nera, Danilo Moncada-Zarbo di Monforte, psicoterapeuta, Claudio Caruselli, collega giornalista e critico cinematografico e ancora Angelo Campus, fotoreporter conosciuto per le sue collaborazioni con testate internazionali come il National Geographic o Fodor’s.
Come gruppo di giornalisti originario avevamo già trascorso parecchie avventure insieme e singolarmente, condiviso esperienze con tanti altri, Manuela Di Dio, Alessandro Busnengo, Valeria Ferroni e così tanti da non poterli citare tutti.
Ci sfidammo anche in questa nuova era “Di Roma”.
Sono stati anni di grande lavoro, articoli che appartenevano a una vasta gamma di filoni, dalla cronaca alla cultura e alla politica, dal cinema all’archeologia e all’enogastronomia, dal vissuto romano con i suoi eterni malesseri ma anche vittorie, fino a uno sguardo più ampio che arrivava a comprendere l’Europa e, talvolta, fatti del mondo.
Il cuore delle notizie e degli approfondimenti è sempre restato a Roma.
Abbiamo pure editato alcune riviste “Di Roma” che, per autorizzazione del Tribunale alla registrazione di questa testata giornalistica, potevamo creare come supplementi cartacei (qui sotto le immagini delle copertine).
Per creare interesse e seguire i fatti con maggiore efficacia utilizzammo le capacità di indagine che avevamo imparato negli anni e i tanti contatti accumulati nei più differenti settori.
Per assicurare una lettura piacevole e accattivante, oltre a un linguaggio corretto e immediato, ci affidammo a soluzioni grafiche efficaci sia per la versione online che per quella cartacea.
Fu successo.
Tanto per dirne una, sulla piattaforma Google Plus, prima che la stessa Google la chiudesse a tutti, avevamo raggiunto oltre 572.000 visualizzazioni all’inizio di febbraio 2016.
Di seguito alcune immagini che caratterizzavano il primo corso della testata Di Roma
Attivi da sempre i canali social Di Roma (qui sotto i link):
L’unica cosa che ci fermò fu l’assalto di un gruppo di hacker che, come raccontato da specialisti del campo, crivellò letteralmente la gabbia informatica che all’epoca era stata costruita e gestita quotidianamente tramite sistema Joomla, un CMS-content management system, un sistema complesso per chi scriveva, ma permetteva di manipolare nei minimi particolari le pagine da mettere online, come se si fosse trattato di creare una rivista cartacea con QuarkXPress. A volte era un rompicapo impaginare, ma divertiva il risultato finale.
Non era la prima volta che subivamo un attacco, ce ne erano stati altri tre, non costituiva una novità. In una di queste volte giunse anche la richiesta di danaro per permettere la riapertura del nostro sito web. Sapevamo che era accaduto a tante altre realtà, non cedemmo. Chi si occupava del nostro sistema recuperò le piene funzionalità del Di Roma.
I “molestatori”, coloro che l’ultima volta misero sotto torchio il nostro spazio internet, pare operassero dal Sud Est asiatico.
Quell’ultima volta fu fatale.
Così abbiamo ricostruito tutto, almeno per quanto riguarda l’aspetto del sito web come adesso vi appare sugli schermi di smartphone, tablet e pc.
Siamo passati su piattaforma WordPress, sistema che ho ampiamente collaudato per anni sul mio blog e che altri, Concetta, Luciana e Fabrizio, hanno ampiamente sperimentato per blog e altre testate giornalistiche.
Col tempo reinseriremo gli articoli pubblicati in passato, uno per uno manualmente, almeno i più importanti, in modo da assicurare che ogni qualvolta Facebook riproponga i nostri vecchi post, i link contenuti riportino ai nostri scritti. È fondamentale rimettere in vita almeno parte dell’archivio diffuso – che è il web – con nostri passati articoli sempre raggiungibili dai lettori.
Naturalmente, adesso si ricomincia a scrivere sul nuovo.
Fatti gli ultimi passi per la veste grafica e per gli ultimi particolari utili alla pubblicazione di articoli e foto, Di Roma tornerà a proporre storie a pieno regime.
Non resta che auguravi una felice lettura.
Giuseppe Grifeo